Infografica: quale futuro per il CFO?

Forse non per tutti è chiaro chi o cos’è il CFO.

Il CFO (Financial Officer) è il responsabile della gestione finanziaria di un’azienda. Si tratta di una figura molto importante che sta assumendo sempre più un ruolo strategico, come dimostra l’interessante ricerca che potete vedere qui in forma di infografica.

Linfografico_Infografica quale futuro per il CFO
Ormai da qualche anno collaboriamo con commercialisti e studi professionali nella realizzazione di infografiche a tema finanziario e di bilancio. Questa volta abbiamo avuto il piacere di realizzare l’infografica che illustra i risultati della ricerca svolta da Adacta Advisory, Club Finance e Fondazione CUOA.
Il nostro ruolo era creare una visualizzazione d’impatto che rinforzasse i dati emersi dall’indagine e che potesse essere utilizzata durante l’evento: Prospettive dell’Area Amministrazione, Finanza e Controllo e ruolo del CFO. La ricerca fa emergere la situazione in essere, ma dà anche elementi e spunti di riflessione sul futuro di questa particolare funzione aziendale. Per questo motivo abbiamo scelto la metafora nautica, utilizzando elementi come il timone, la mappa e la barca a vele spiegate.
La palette cromatica si rifà all’acqua, ma anche ai colori delle realtà promotrici del progetto. Abbiamo ideato un set di icone per rappresentare le specifiche categorie.

Direttamente dal sito della Fondazione CUOA potete scaricare anche la presentazione completa alla cui realizzazione grafica abbiamo contribuito. Per la presentazione abbiamo scelto la sobrietà e la chiarezza, restando sempre sui toni dell’azzurro e semplificando al massimo i grafici. Abbiamo selezionato alcune immagini di impatto che contribuiscono a dare il senso anche metaforico della ricerca.

Sembra che abbiamo fatto centro! Elena Fornasier, Marketing e Comunicazione di Adacta: “Ti riporto la soddisfazione per la presentazione e l’infografica. Entrambe molto apprezzate.”
Buona lettura!


Video infografica export: Episodio 4 – Le calzature

Dove va l’export italiano? Continua la nostra mini serie di video infografiche che aiutano a leggere i dati ICE: dove c’è interesse per prodotti che facciamo, ma le nostre esportazioni non hanno ancora quote rilevanti?

Se hai un’azienda o se ti occupi di export, sicuramente ti interesserà sapere quali sono i Paesi più promettenti in cui orientare i tuoi sforzi; proprio per te abbiamo creato una serie di pillole video, episodi di un racconto più ampio che potrai leggere sui vari report disponibili nei siti specializzati. Il terzo episodio della serie riguardava i vini. Eccoci ora al quarto episodio, stavolta parliamo di scarpe.

Il settore calzaturiero rappresenta una quota importante del nostro export, come spiega il Rapporto Export SACE 2014-2017 da cui è stato estratto il grafico qui sotto.

SACE dati export 2007-2012 per categorie principali

Lo stesso rapporto si interroga sul Made in Italy: Il Made in Italy resiste? La tenuta dei beni di consumo mostra come l’Italia possa contare su di un vantaggio competitivo nei fattori che esprimono la cultura e lo stile. Elementi come il know-how e le competenze, l’artigianalità come pure l’innovazione dei processi produttivi, la creatività, lo stile, il legame con il territorio hanno permesso ai beni di consumo Made in Italy di continuare ad affermarsi nel  mondo. […] Per la pelletteria e le calzature è stato determinante il contributo dei distretti, in particolare quelli toscani (per esempio, pelletteria e calzature di Firenze e Arezzo), che nel 2012 hanno toccato il record storico in termini di export.

Ma internazionalizzarsi non significa solo vendere all’estero, infatti secondo recenti studi sull’imprenditorialità internazionale, i mercati esteri sono occasione di apprendimento e sviluppo di vantaggio competitivo. In particolare questi studi si concentrano sulle forme nuove e innovative di impresa internazionale. Nel rapporto 2015 dell’ICE “L’Italia nell’economia internazionale” (scaricabile da questo link), Gianluca ToschiGiancarlo Corò e Stefano Micelli riflettono su: nuovo manifatturiero, tecnologie di rete e e-commerce a sostegno del made in Italy.

L’argomento è caldo ed è appena stato lanciato un nuovo Voucher per l’internazionalizzazione (10.000 euro a fondo perduto).

Il nostro lavoro non è offrire consulenze, ma aiutare a leggere le informazioni e i dati disponibili.

Per questo è interessante guardare ai dati e cercare di coglierne le suggestioni, sia su un piano istintivo, potremmo dire imprenditoriale nel senso del vecchio nordest, sia sul piano manageriale.

Per questo progetto abbiamo individuato una fonte ufficiale, i dati forniti dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). Sul loro sito sono infatti disponibili i dati dell’export (2009-2013) divisi per codici ATECO. Come vedrai nel video, si tratta di una serie di informazioni  che vanno a ricomporre un grafico, il grafico appunto disponibile sul sito ICE.

Puoi verificarli tu stesso registrandoti gratuitamente e accedendo alla sezione per esportare>>>settore>>scheda prodotto>>>CM32 – Prodotti delle altre industrie manifatturiere>>>CB15 – 15201 – Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili. Abbiamo scelto di animare il grafico a bolle (che vedete qui sotto) perché risulta particolarmente complesso e, per alcuni, di difficile comprensione.

grafico a bolle ice calzature

Pensiamo che i dati siano fondamentali, ma se non sono accessibili restano lettera morta. Speriamo di esserci riusciti con questo breve video, quarto di una serie di episodi sui settori più significativi della nostra bilancia commerciale, a rendere più intuitiva la diffusione di questi contenuti.

Ci premeva infatti sperimentare la serialità. Abbiamo progettato questo video tenendo in considerazione la sua natura a episodi. Su una struttura grafica fissa ben ragionata e creata appositamente per questa funzione, nelle prossime settimane andremo ad inserire i dati relativi ad altri settori.


Video infografica export: Episodio 3 – I vini

Dove va l’export italiano? Dove c’è interesse per prodotti che facciamo, ma le nostre esportazioni non hanno ancora quote rilevanti?

Se hai un’azienda o se ti occupi di export, sicuramente ti interesserà sapere quali sono i Paesi più promettenti in cui orientare i tuoi sforzi; proprio per te abbiamo creato una serie di pillole video, episodi di un racconto più ampio che potrai leggere sui vari report disponibili nei siti specializzati. Il secondo episodio della serie riguardava i gioielli. Eccoci ora al terzo episodio che scandaglia i piaceri della gola e dello spirito: il vino spumante e speciale (nell’accezione che gli dà l’ICE).

Il settore agroalimentare rappresenta una quota importante del nostro export, come spiega il Rapporto Export SACE 2014-2017 / Come è cambiato l’export italiano 2007-201:  Il Made in Italy tradizionale (beni agricoli e di consumo) ha intercettato la domanda dei mercati lontani, esportando prodotti di elevata qualità in grado di rispondere ai gusti dei nuovi consumatori. Vino e gioielli, in particolare, hanno accresciuto la loro rilevanza per il nostro export. Il traino principale è arrivato dai prodotti di punta, pasta e vino in primo luogo , driver del Made in Italy nel mondo, che nel 2012 hanno realizzato esportazioni per oltre 10 miliardi di euro, ma anche dalle conserve (9% del comparto nel 2012), dai prodotti caseari (7,2%), dal caffè (3,3%) […a proposito dei Distretti] il vino del Chianti, che nel 2012 hanno toccato il record storico delle esportazioni. L’export distrettuale del Sud e Isole, pur continuando a pesare poco sul totale dei distretti italiani (6,6%), ha riportato incrementi di quota soprattutto grazie alle conserve di Nocera, alla mozzarella di bufala campana e alla meccanica di Bari”.

SACE dati export 2007-2012 per categorie principaliQualche settimana fa è uscita proprio un’interessante ricerca realizzata da Fondazione Nordest e Cassa di Risparmio del Veneto: Agroindustria in Veneto +76,6% export dal 2007.

“Le imprese agroindustriali del Nord-Est sono riuscite ad adattarsi alla richiesta sempre più frequente di personalizzazione dei prodotti.. hanno utilizzato le tecnologie digitali al servizio di produzione, distribuzione e comunicazione.”

Stefano Micelli direttore scientifico di Fondazione Nord Est che ha condotto la ricerca per conto di Cassa di Risparmio del Veneto, commenta: “Le aziende si sono dimostrate capaci di porsi in sintonia con il cliente finale, rappresentando un esempio per il resto del manifatturiero” e il settore beneficerà sicuramente anche del traino dell’Expo di Milano.

Il nostro lavoro non è offrire consulenze, ma aiutare a leggere le informazioni e i dati disponibili.

Per questo è interessante guardare ai dati e cercare di coglierne le suggestioni, sia su un piano istintivo, potremmo dire imprenditoriale nel senso del vecchio nordest, sia sul piano manageriale.

Per questo progetto abbiamo individuato una fonte ufficiale, i dati forniti dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). Sul loro sito sono infatti disponibili i dati dell’export (2009-2013) divisi per codici ATECO. Come vedrai nel video, si tratta di una serie di informazioni  che vanno a ricomporre un grafico, il grafico appunto disponibile sul sito ICE.

Puoi verificarli tu stesso registrandoti gratuitamente e accedendo alla sezione per esportare>>>settore>>scheda prodotto>>>CM32 – Prodotti delle altre industrie manifatturiere>>>CA11 – 11022 – Vino spumante e altri vini speciali. Abbiamo scelto di animare il grafico a bolle (che vedete qui sotto) perché risulta particolarmente complesso e, per alcuni, di difficile comprensione.

Grafico a bolle presente nel sito ICE

Pensiamo che i dati siano fondamentali, ma se non sono accessibili restano lettera morta. Speriamo di esserci riusciti con questo breve video, terzo di una serie di episodi sui settori più significativi della nostra bilancia commerciale, a rendere più intuitiva la diffusione di questi contenuti.

Ci premeva infatti sperimentare la serialità. Abbiamo progettato questo video tenendo in considerazione la sua natura a episodi. Su una struttura grafica fissa ben ragionata e creata appositamente per questa funzione, nelle prossime settimane andremo ad inserire i dati relativi ad altri settori.


Video infografica export: Episodio 2 – I gioielli

Dove va l’export italiano? Dove c’è interesse per prodotti che facciamo, ma ancora le nostre esportazioni non hanno quote rilevanti?

SACE dati export 2007-2012 per categorie principali

Se hai un’azienda o se ti occupi di export, sicuramente ti interesserà sapere quali sono i Paesi più promettenti in cui orientare i tuoi sforzi; proprio per te abbiamo creato una serie di pillole video, episodi di un racconto più ampio che potrai leggere sui vari report disponibili nei siti specializzati. Il primo episodio della serie riguardava i mobili da cucina. Eccoci ora al secondo episodio che scandaglia un mondo affascinante e prezioso, quello dei gioielli.

L’Italia, oltre a distinguersi per design e innovazione, si caratterizza per la sua struttura produttiva a distretti. Il settore orafo, come quello del legno-arredo, ne è un esempio: aree geografiche e produttive come quelle di Vicenza, Valenza Po, Arezzo, Napoli sono fra le più coinvolte nel settore dell’oreficeria quindi è ovvio che le ricadute delle variazioni sull’export siano più rilevanti in questi territori anche per tutto l’indotto che il settore si porta dietro.

Qualche dato sul settore:

  • Nel 2013 il valore del mercato del lusso si aggirava intorno ai 217 miliardi di euro, di cui 13 miliardi rappresentati dai gioielli.
  • L’Italia è al terzo posto come produttore, sul territorio nazionale si contano circa 9.000 imprese.

Il nostro lavoro non è offrire consulenze, ma aiutare a leggere le informazioni e i dati disponibili.

Come ben evidenziato dal già citato rapporto Sace 2014-2017, le esportazioni italiane si stanno orientando progressivamente verso mercati nuovi. La distinzione fra Paesi emergenti e avanzati non è più sufficiente a definire il mercato. “L’Italia della gioielleria, principale produttore ed esportatore europeo (per il 70% della produzione), negli anni più recenti si è dovuta confrontare con l’ascesa di nuovi concorrenti, caratterizzati da disponibilità di materie prime e antica tradizione nella lavorazione (come India, Cina o Thailandia). Il posizionamento nel segmento rimane tuttavia ancora su livelli di eccellenza (in particolare nei nuovi mercati), grazie all’offerta di qualità, spesso associata a marchi riconosciuti. Le nostre esportazioni di gioielli sono aumentate del 129% tra il 2007 e il 2012, trainate dalla domanda di Svizzera (che resta la principale destinazione anche perché sede di hub logistici di importanti brand), Francia, Emirati Arabi Uniti e Cina.”

Per questo è interessante guardare ai dati e cercare di coglierne le suggestioni, sia su un piano istintivo, potremmo dire imprenditoriale nel senso del vecchio nordest, sia sul piano manageriale.

Per questo progetto abbiamo individuato una fonte ufficiale, i dati forniti dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). Sul loro sito sono infatti disponibili i dati dell’export (2009-2013) divisi per codici ATECO. Come vedrai nel video, si tratta di una serie di informazioni  che vanno a ricomporre un grafico, il grafico appunto disponibile sul sito ICE.

Puoi verificarli tu stesso registrandoti gratuitamente e accedendo alla sezione per esportare>>>settore>>scheda prodotto>>>CM32 – Prodotti delle altre industrie manifatturiere>>>CM32 – 32121 – Oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi. Abbiamo scelto di animare il grafico a bolle (che vedete qui sotto) perché risulta particolarmente complesso e, per alcuni, di difficile comprensione.

Grafico a bolle presente nel sito ICE

Pensiamo che i dati siano fondamentali, ma se non sono accessibili restano lettera morta. Speriamo di esserci riusciti con questo breve video, primo di una serie di episodi sui settori più significativi della nostra bilancia commerciale, a rendere più intuitiva la diffusione di questi contenuti.

Ci premeva infatti sperimentare la serialità. Abbiamo progettato questo video tenendo in considerazione la sua natura a episodi. Su una struttura grafica fissa ben ragionata e creata appositamente per questa funzione, nelle prossime settimane andremo ad inserire i dati relativi ad altri settori.


Video infografica export: Episodio 1 – I mobili da cucina

Dove va l’export italiano? Dove c’è interesse per prodotti che facciamo ma ancora le nostre esportazioni non hanno quote rilevanti? SACE dati export 2007-2012 per categorie principali

Se hai un’azienda o se ti occupi di export, sicuramente ti interesserà sapere quali sono i Paesi più promettenti in cui orientare i tuoi sforzi; proprio per te abbiamo creato una serie di pillole video, episodi di un racconto più ampio che potrai leggere sui vari report disponibili nei siti specializzati. Questo qui sotto è il primo, sui mobili da cucina, uno dei settori in cui l’Italia è forte come dimostrano marchi famosi nel mondo come Lago, Valcucine, Poliform e moltissimi altri.

Il nostro lavoro non è offrire consulenze, ma aiutare a leggere le informazioni e i dati disponibili.

Le esportazioni italiane si stanno orientando progressivamente verso mercati nuovi (la crisi ha spinto a coraggiosi sbarchi) e la distinzione fra Paesi emergenti e avanzati non è più sufficiente a definire il mercato. Come racconta bene il rapporto Sace 2014-2017 (pdf scaricabile da questo link), nel periodo 2007-2012 la crisi ha prodotto spostamenti e ne sono derivati cambiamenti rilevanti nei pesi dei diversi gruppi di Paesi, sul totale delle nostre esportazioni. In cinque anni il peso dei nuovi mercati (sia emergenti che in via di sviluppo) è aumentato di 4,2 punti percentuali, a fronte di una riduzione simile (3,9 punti percentuali) per i mercati avanzati.

Per questo è interessante guardare ai dati e cercare di coglierne le suggestioni, sia su un piano istintivo, potremmo dire imprenditoriale nel senso del vecchio nordest, sia sul piano manageriale.

Per questo progetto abbiamo individuato una fonte ufficiale, i dati forniti dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). Sul loro sito sono infatti disponibili i dati dell’export divisi per codici ATECO. Come vedrai nel video, si tratta di una serie di informazioni  che vanno a ricomporre un grafico, il grafico appunto disponibile sul sito ICE.

Puoi verificarli tu stesso registrandoti gratuitamente e accedendo alla sezione per esportare>>>settore>>scheda prodotto>>>CM31 – Mobili>>>CM31 – 31020 – Mobili per cucina. Abbiamo scelto di animare il grafico a bolle (che vedete qui sotto) perché risulta particolarmente complesso e, per alcuni, di difficile comprensione.

grafico a bolle di partenza

Pensiamo che i dati siano fondamentali, ma se non sono accessibili restano lettera morta. Speriamo di esserci riusciti con questo breve video, primo di una serie di episodi sui settori più significativi della nostra bilancia commerciale, a rendere più intuitiva la diffusione di questi contenuti.

Ci premeva infatti sperimentare la serialità. Abbiamo progettato questo video tenendo in considerazione la sua natura a episodi. Su una struttura grafica fissa ben ragionata e creata appositamente per questa funzione, nelle prossime settimane andremo ad inserire i dati relativi ad altri settori.


Il progetto Benfatto spiegato con un video

Benfatto è un interessante progetto di valorizzazione e di messa in rete del tessuto artigianale italiano, un progetto B2B.

Il brief per il video di Benfatto

Sharazad, la società che ci ha commissionato il video, cercava uno strumento per presentare il progetto a interlocutori istituzionali e nel corso di presentazioni pubbliche. La figura dell’artigiano doveva essere riproposta in chiave contemporanea, valorizzandone gli aspetti culturali e la ricchezza della personalità.

Il concept

Una pagina dello storyboard realizzato per il video benfatto

Dopo aver analizzato l’idea stereotipata di artigiano e le innovazioni proposte da Benfatto, abbiamo ideato una storia che contenesse tutti gli elementi utili per raccontare la vicenda esemplare di un gruppo di artigiani entrati nella rete di Benfatto. Abbiamo osservato le tendenze hipster e del movimento dei maker di tutto il mondo. Donne, uomini, stranieri, il nuovo artigiano è una figura complessa e sfaccettata con una identità forte e grandi valori da trasmettere. La relazione fra artigiani , designer, esperti comunicazione e marketing si fa virtuosa nel momento in cui si arriva alla definizione di un prodotto innovativo che può conquistare il mercato globale.

La realizzazione

Ambientazione tipografica per il video Benfatto

Abbiamo realizzato un identikit di ciascun artigiano, cercando di immaginarne il contesto culturale, le passioni e la storia personale. Per ciascuna professione scelta abbiamo creato illustrazioni complete e dettagliate. Il video si presenta quindi molto ricco, con dettagli specifici provenienti dagli ambiti professionali e numerosi rimandi all’immaginario hipster: ogni oggetto presente in scena è stato accuratamente selezionato; anche i vari personaggi dell’universo Benfatto sono caratterizzati e dotati di una forte personalità. La musica contribuisce a mantenere alto il ritmo delle immagini. Lo speakeraggio è complementare e offre la chiave  interpretativa di quanto scorre sullo schermo.

Studio movimenti del falegname nel video Benfatto


Infografica: scuola della Qualità Schüco

Per la realizzazione di questa infografica abbiamo collaborato con l’ufficio marketing di Schüco Italia.

Infografica Diventare Partner di Qualità Schüco

Schüco è un’azienda leader negli involucri edilizi avveniristici, finestre, porte e facciate.

Il progetto scuola di qualità Schüco è nato per offrire formazione ai professionisti che vendono ed installano i prodotti per facciate.

La scuola è strutturata come percorso formativo differenziato fra finestre e facciate. I due percorsi sono composti da una serie di interessanti incontri di approfondimento su vari argomenti per offrire una panoramica completa e aggiornata sulle problematiche e le opportunità del settore.

Ulteriore stimolo alla frequentazione dei corsi sono un supporto nella comunicazione (materiale di marketing fornito da Schüco) e la segnalazione preferenziale dell’azienda partner.

Il brief

Trovare una modalità attraente per spiegare come e perché diventare Partner di Qualità Schüco, pur mantenedo coerenza con il resto della comunicazione aziendale

Target: aziende medio piccole, montatori, falegnami

Contesto: brochure istituzionale di presentazione dei corsi di formazione 2013

Il concept dell’infografica

L’infografica è suddivisa in 3 aree: percorsi, requisiti, vantaggi.

Ci siamo da subito orientati su una modalità che consentisse ai lettori di immedesimarsi: in questo senso va interpretata la scelta dei “protagonisti” (giovani montatori di serramenti). I vantaggi dell’adesione al progetto sono posti in evidenza grazie alla posizione sui settori della finestra (punto focale dell’attenzione dei lettori).

I percorsi sono stati illustrati in modo essenziale e sono intuitivamente collegati al raggiungimento di una coccarda (qualifica) al completamento, mentre per spiegare i requisiti aziendali abbiamo scelto una schematizzazione grafica.

Abbiamo scelto un titolo che contenesse una domanda diretta per instaurare un rapporto con il lettore e per coinvolgerlo maggiormente.

L’infografica è stata inserita nella brochure e nel sito aziendale.


Infografica: Come difendere i tuoi risparmi dai conflitti di interesse?

Cosa succede ai nostri soldi quando investiamo in uno strumento finanziario?

Ma poi, cos’è uno “strumento finanziario” ?!

Ebbene, ne esistono tanti tipi (fondi comuni, titoli di Stato, obbligazioni, azioni…), ma la cosa più importante per fare una scelta in linea con le nostre esigenze è stare attenti a non finire preda di conflitti di interesse. Come fare?

In questa infografica realizzata per adviseonly.com vi spieghiamo perché resistere alle sirene della consulenza gratuita…

Infografica Advise Only